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Please use this identifier to cite or link to this item: http://arks.princeton.edu/ark:/88435/dsp01r494vn77h
Title: Gardening with Architecture: The Influence of Pirro Ligorio's Excavations at Hadrian's Villa On His Garden Designs at the Villa d'Este
Authors: Jackson, Juliana
Advisors: Marchesi, Simone
Contributors: Mangone, Carolina
Department: French and Italian
Class Year: 2017
Abstract: Pirro Ligorio fu un uomo rinascimentale. Fu un antiquario, un architetto, un artista, un disegnatore, uno scrittore, e un professore nel Cinquecento. Fece gli scavi ad alcune ville e a qualche altro luogo a Roma, ma i suoi scavi più famosi sono quelli alla Villa Adriana. Disegnò molti edifici e alcuni giardini, come la Villa d’Este, realizzata per il Cardinale Ippolito II d’Este. Fece gli scavi alla Villa Adriana negli stessi anni in cui disegnò la villa e i giardini della Villa d’Este, e ci sono diversi esempi di come gli scavi, e le cose che Ligorio imparò mentre li faceva, influenzarano i disegni dei giardini. Il Rinascimento fu un periodo di 200 anni caratterizzato dall’influenza del mondo antico nella cultura, nell’arte, nell’architettura, nella letteratura, e nella filosofia moderne. I ricercatori, gli architetti, gli artisti, e le altre persone studiarono le rovine, le statue, le monete, e altre antichità per cercare di conoscere il mondo dell’Impero Romano. Usarono poi queste informazioni per creare cose simili. Durante questo tempo, i giardini si svilupparono dai piccoli orti del medioevo ai giardini grandi del Rinascimento, e in particolare della seconda metà del Cinquecento. Questi giardini avevano molte sculture e molte fontane. In quest’ambiente visse Ligorio. Pirro Ligorio nacque nel 1512 o 1513 a Napoli e si trasferì a Roma circa venti anni dopo. Nel 1549 cominciò lavorare per il Cardinale di Ferrara, Ippolito II. Per lui, Ligorio fece gli scavi alla Villa Adriana, e disegnò la villa e i giardini per la Villa d’Este. Dal 1558 fino al 1565, Ligorio lavorò come architetto principale nel Vaticano per Papa Paolo IV e Papa Pio IV. Tornò a Tivoli e lavorò per il Cardinale Ippolito II ancora, in particolare sulla Villa d’Este, fino al 1568 quando si trasferì a Ferrara per lavorare per Alfonso II, il Duca di Ferrara. Visse a Ferrara fino alla sua morte nel 1583. Durante la sua vita, Ligorio compose alcune opere che trattavano delle antichità, come le statue, le ville, le monete, e le iscrizioni. Le scrisse per mostrare ai mecenati che spendeva bene i loro soldi, per mostrare la sua conoscenza dell’antichità, e per raccogliere le informazioni dell’Impero Romano in un libro che sarebbe stato più facile per gli altri studiosi leggere. Nella mia tesi mi concentro soprattutto sul rapporto di influenza tra i suoi scavi alla Villa Adriana, e la sua architettura. Villa Adriana fu costruita per l’Imperatore Adriano (AD 76-138), che la progettò e fece realizzare a Tivoli. C’era già una piccola villa vecchia nel territorio dove costruì la sua villa che ristrutturò per creare il suo palazzo dentro la villa. La villa include molte strutture diverse per molte attività differenti. L’acqua era molto comune e molto importante nella Villa Adriana. Nel 1550, Ligorio cominciò gli scavi della Villa Adriana. Cercava le antichità per il Cardinale Ippolito II, ma Ligorio studiò la villa allo stesso tempo. Mentre lavorava alla Villa Adriana, scrisse una relazione che descrive con molti dettagli gli spazi della villa, li analizza, cerca di stabilire dei nomi precisi per le loro funzioni, e interpreta il simbolismo che esiste nella villa. Ligorio creò anche la prima mappa della villa. Negli stessi anni in cui conduceva gli scavi alla Villa Adriana, Ligorio disegnò anche la Villa d’Este e i giardini collegati. Anche questa villa rinascimentale è a Tivoli, e i giardini sono su un’inclinazione ripida. I giardini erano organizzati con tre assi primari. C’erano molte fontane, e c’erano le altre nei progetti che non sono mai state costruite. Tra queste fontane c’erano molti miti, come l’una della Sibilla Tiburtina, e il mito di Ercole. C’era anche la metafora del viaggio da Tivoli a Roma (come il viaggio che fa la Sibilla), e alcuni simboli della Cristianità. C’erano anche i riferimenti al Cardinale Ippolito II.. Nei giardini il Cardinale era collegato alla figura mitologica di Ercole. Molti aspetti della Villa d’Este possono essere collegati al lavoro di scavo condotto da Pirro Ligorio alla Villa Adriana. Ligorio usò le cose che notò alla Villa Adriana nella Villa d’Este. La villa rinascimentale era un’opportunità unica per Ligorio di mostrare la sua conoscenza delle antichità, e della Villa Adriana in particolare. C’erano i paralleli tra Adriano e Ippolito II; dunque Ligorio creò i confronti tra le due ville. La villa antica e i giardini rinascimentali furono organizzati come una collezione dei viaggi e di esperienze, invece di un sito unitario. In entrambi i luoghi, era difficile di vedere le cose che non sono direttamente davanti al o dietro il visitatore. Le fontane e gli stagni erano molto importanti in entrambe le ville, e ce ne erano molti in entrambe. Il grande numero delle fontane e l’attenzione agli usi dell’acqua alla Villa d’Este sono un risultato diretto dell’influenza della Villa Adriana e gli scavi di Ligorio in quel sito. Il simbolismo era un’altra conseguenza degli scavi di Ligorio nei suoi disegni. C’erano i riferimenti ai luoghi diversi in entrambe le Ville, e Ligorio prendeva quest’idea dalla Villa Adriano. Questo parallelo era nella Rometta (un simbolo di Roma, Tivoli, e il viaggio tra le due città), la Fontana Ovale (che rappresenta Tivoli), e gli stagni davanti all’Organo dell’Acqua e le Grotte della Sibilla, che ricordarono il Canopo alla Villa Adriana. Questi esempi mostravano l’effetto che la Villa Adriana e gli scavi di Ligorio avevano sul suo disegno dei giardini della Villa d’Este. Ci sono molti critici che dicono, e dicevano, che Ligorio non era un archeologo perché non faceva gli scavi, ma che era interessato soltanto al riuso delle sculture antiche in nuovi progetti. Si è detto anche che era un’imbroglione perché aggiungeva le parole alle iscrizioni. A favore di Ligorio si può dire che non è giusto usare le regole che esistono oggi, perché non esistevano quando viveva e dunque non poteva seguirle. Ligorio non si comportava diversamente dai suoi contemporanei quando scavava il sito della Villa Adriana; cioè, faceva le cose che erano accettabile nella sua vita. A causa degli scavi che Ligorio conduceva nella Villa Adriana negli stessi anni in cui disegnava i giardini della Villa d’Este, la villa antica ha avuto un’influenza molto forte nei disegni per i giardini della villa rinascimentale. Questi due edifici creano insieme un esempio perfetto dell’effetto che l’antichità ha avuto nel Rinascimento.
URI: http://arks.princeton.edu/ark:/88435/dsp01r494vn77h
Type of Material: Princeton University Senior Theses
Language: en_US
Appears in Collections:French and Italian, 2002-2023

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